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 LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON

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MessaggioTitolo: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime24/1/2008, 23:35

Da qualche giorno aveva preso l’abitudine di salire in esplorazione in soffitta, curiosando tra vecchi cimeli accatastati là, ancor prima che lui nascesse, dai suoi vecchi che ora non c’erano più.
Era stato divertente scoprire le cose che essi avevano usato e non avevano avuto il coraggio di buttare. Soprattutto ora che aveva molto tempo, da quando lei lo aveva lasciato per andare a “rifarsi una vita” altrove, lasciando un gran vuoto dietro di sé.
Aveva scoperto, su una mensola polverosa, un giradischi portatile di quelli con il braccio e la puntina: funzionava ancora! Di fianco, allineati come libri nella biblioteca, i dischi nelle loro buste variopinte: “33-giri” di classica, “45-giri” di canzoni e persino alcuni “78-giri”! Uno, in particolare, aveva attratto la sua attenzione. Sulla copertina il viso della cantante sembrava volergli comunicare qualcosa: il sorriso avvolgente, lo sguardo carico di significato. Era in perfette condizioni, quel disco, e lo aveva posto sul piatto. Un leggero fruscio, poi una voce dolce e sensuale aveva preso a sussurrargli: “Forse svanirà la tua immagine, ma non scorderò le tue mani…” ed era stato subito rapito dall’atmosfera creata da quel canto: “Le rivedo che mi accarezzano, quelle tue adorabili mani…”
Era diventata una piacevole abitudine salire in soffitta: aveva accostato una vecchia poltrona ancora in buono stato e stava lì, nella penombra della sera, accanto al giradischi e ascoltava quasi esclusivamente quel “78-giri” immedesimandosi nelle parole, accarezzato dalla voce della cantante, sensuale e conturbante. “Sapevi consolarmi nel dolor, accarezzandomi con amor…” parole semplici, ma lui vi scorgeva una sottile disperazione, la stessa che aveva provato qualche mese prima, quando lei lo aveva lasciato. “Bastava sol che mi sfiorassi tu per sentir vibrar tutto in me…” quella stessa emozione, quella stessa sensazione che aveva provato lui ogni volta che lei gli si concedeva, e di cui aveva ora tanta nostalgia; “Se ripenso a te provo un palpito che mi fa tremar come allora…”: dove aveva sbagliato per perderla a quel modo?
“Ma non ci sei più, vivo ancor di te, al ricordo delle tue mani…” e la nostalgia lo afferrava e gli stringeva la gola e il petto; quasi in lacrime ascoltava: “Nasce ancora in me dolce un brivido al ricordo delle tue mani.”
Lo faceva soffrire, eppure non poteva fare a meno di ascoltare tutti i giorni, tante e tante volte, sempre quel disco; non lo disturbava il fruscio del tempo, anzi, conferiva alla voce un che di particolarmente misterioso che lo affascinava.
Così, appena possibile, il suo appuntamento era in soffitta: la luce della strada filtrata dalle tendine al finestrino del sottotetto, la comoda poltrona dall’alto schienale e dai braccioli di morbido panno, e la “sua” canzone. Ora si abbandonava completamente ai suoi sogni e ai ricordi, sempre meno nitidi e sempre più confusi con le parole che, ormai, sapeva a memoria. In quei momenti si alternavano nel suo animo tristezza, malinconia, angoscia, voluttà, desiderio, fremiti. A volte la sua mente raggiungeva uno stato confusionale del quale si inebriava, come una droga per lo spirito e qualche volta la sensazione era talmente viva da sembrargli una droga per il corpo: un’esaltazione dei sensi che non aveva provato più da quando lei… E perciò, come una droga, il suo appuntamento serale era diventato un’abitudine; di più: una necessità insopprimibile. Ciò che veramente era insostituibile, oltre alla voce e al canto, era quello stendersi in poltrona. Lo pervadeva un benessere che non aveva più provato: il calore del corpo di lei che, accanto al suo, tremava di piacere e d’amore. “Le rivedo che m’accarezzano, quelle tue adorabili mani…” e davvero sentiva le “sue” mani che lo accarezzavano sapientemente facendolo fremere come non aveva potuto più, come ancora aveva desiderato. E ogni volta la sensazione era più viva, più intensa, più vera.
Una sera salì in soffitta con la netta percezione che “qualcosa” di bello e terribile sarebbe accaduto. Si era preparato nello spirito e nel corpo ad accogliere il misterioso invito: era pronto a tutto. Forse lei sarebbe tornata? Aveva capito, era pentita? Era lui l’uomo della sua vita, quello con cui vivere le più intense emozioni?
Da quando aveva trovato quel disco non aveva pensato ad altro, quasi un’ossessione, ed ora era forse giunto il momento?
Accese il giradischi, si accomodò in poltrona e chiuse gli occhi. Il disco girava, girava, misteriosamente interminabile. La voce lo avvolse più morbida e sensuale che mai; la poltrona era calda, accogliente, avvolgente: si sentì abbracciare e si abbandonò a quell’atmosfera magica.
Sentì il proprio corpo cedere, a poco a poco, al desiderio d’amore mai sopito e non reagì. Lasciò che tutto accadesse naturalmente come quando, assieme,  avevano vissuto la loro intesa sessuale perfetta. Gli parve che la poltrona prendesse vita: i braccioli, le morbide braccia di lei che lo stringevano e le sue mani “Quelle tue adorabili mani” lo accarezzavano nei punti più sensibili per farlo impazzire. Provò ad alzarsi, ma la poltrona “realmente” lo abbracciava costringendolo a restare lì a “subire” quella dolce prevaricazione che tanto aveva sognato e rimpianto.
“Forse svanirà la tua immagine ma non scorderò le tue mani…” e le “sue” mani, eccole a dargli il piacere, l’immenso piacere, il dolce terribile piacere che lo portava lontano, anima e corpo, su vette irraggiungibili, tra mondi remoti, avvolto da suoni celestiali e lo faceva impazzire, semplicemente.
E quando ebbe raggiunto l’apice del proprio piacere fisico e la mente si fu persa definitivamente senza ritorno, in una dimensione irreale, allora, per un attimo, gli parve di udire una voce di donna – la saggezza delle età passate – sussurrare fino a lui la sua benedizione dal profondo della terra.  
         
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mammolina
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 07:59

Il ritmo lento della narrazione mi riporta all'atmosfera dei film francesi, in cui tutto sembra evocare ma che con difficoltà si giunge a stringere. C'è qualcosa che non regge, a primo acchitto non so se sia l'inverosimile poltrona che giunge a stringere il protagonista, o il turbinio dei suoi pensieri che lo conduce alla follia, ma è come se mancasse di mordente. Una narrativa che si lascia condurre invece di essere prepotentemente trascinata in quella che poi dovrebbe costituire il turbinio della pazzia ... a mio modesto avviso tuttavia. Ripasso più tardi dopo aver sedimentato quanto letto.
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Penna Libera
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 08:09

Da una prima veloce lettura, c'è "forse" un pò di lentezza narrativa, dovuta a qualche frase troppo abbondante di particolari.
In qualche frase c'è "forse" un bisogno eccessivo di chiarire ciò che invece potrebbe essere lasciato all'intuito.
Riguardo alla chiusa, e al legame con l'incipit al contrario, dovrò rileggere, la benedizione sembra assurgere, nello specifico, ad un valore di vera allegoria.
Comunque: bella storia e bella fantasia. cheers


Ultima modifica di il 25/1/2008, 09:21 - modificato 1 volta.
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Massimo Guisso
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 08:17

BENVENUTI E BUONA GIORNATA, motherfuckers diurni & nocturni! Mea culpa, mea grandissima culpa! (dal diario intimo di Shell Sapiro dei Rokes): oggi mi sono svegliato bastardo, col piede sbagliato... Io ODIO le ripetissioni, tipo "curiosando tra vecchi cimeli accatastati là, ancor prima che lui nascesse, dai suoi vecchi che ora non c’erano più" - quindi, molto meglio per me semplicemente sarebbe"dai suoi genitori che non c'erano più". Provocassione: è pur vero che l'età media nei navigatori e soprattutto delle navigatrici o delle poetesse dei siti letterari è 80 anni, ma questo brano odierno a mio superbo e serenissimo giudissio è noioso, vetusto, jurassico, eccessivamente vintage. Al massimo potrebbe vincere il Premio di Consolassione della Giuria, consistente in una maglia nera del Cantagiro con l'icona di Piero Focaccia e una secchiata in faccia di goccedisplendore.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 09:15

Buongiorno Gente.

prima prendo il caffè e poi torno per leggere.Scusami Penna del giorno, a Dopo
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 09:23

Buongiorno Signore e Signori, buongiorno PDG.
Come sempre, stampo, leggo e ritorno.
Per ora buon caffè a tutti Smile
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PDG Lunedì
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 09:41

Buon giorno ragazzi: proprio questa mattina ho avuto qualche problema di cinnessione, perciò non ho potuto affacciarmi prima d'ora. E prevedo che ancora non sia finito: quando comincia così di primo mattino...
Ho adocchiato i primi commenti e... beh, in effetti l'idea era quella di un incubo d'amore, dove la pazzia porta a strani effetti di realtà/non realtà (ovvio che la poltrona che abbraccia avrebbe dovuto essere un simbolo).
Non sono molto esperto di pazzia [per fortuna] e ce l'ho messa tutta per immedesimarmi... beh: fate vobis. Subirò il mio destino poiché stimo i recensori!
A più avanti, se riuscirò a collegarmi. Intanto, tiratevi su che il finesettimana si approssima!!! ciao. PdG.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 09:47

Buongiorno a tutti voi, buongiorno anche a me che dormo ancora.
Torno subito, ciao Pdg!

clelia
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:06

Ecco adesso ho letto.Una lettura veloce purtroppo cosi posso dire le prime impressioni.
Si contorce su se stesso questo racconto.L'idea è buona, anzi se penso che è partito da una chiusa determinata, l'autore deve avere una bella fantasia.
Secondo me ha bisogno di un po' di potatura.
Sfrondare un po' i rami come dicono i contadini.
Per esempio la prima parte con la canzone, renderla piu fluida.Accellerare la parte successiva in un crescendo progressivo.
Certo ci sono ossessioni che sono anche cosi, che diventano una malattia, un pensiero continuo che distrugge, ma che non arrivano mai all'esaltazione o alla pazzia.
Ci devo pensare.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:06

Troppo lavoro Goccia....uno stillicidio ossessivo.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:07

Non c'entra un tubo perchè parla di tutt'altro argomento, ma mi è venuto in mente Bonjour tristesse, anche se questa pagina, con il romanzo di Francoise Sagan nulla ha a che fare.
O forse c'entra perchè i vinili in 78 giri uscirono più o meno a metà/fine degli anni cinquanta, primi anni sessanta, all'incirca l'anno di pubblicazione del libro suddetto.
La canzone, di Jula de Palma, ma forse più conosciuta al grande pubblico nella versione di Mina, diventa ossessione per il nostro protagonista. La voce suadente della cantante dello scandalo (mi pare una sua canzone portata a Sanremo, Tua, fu censurata dalla RAI bigotta del tempo), diventa ogni sera un appuntamento in soffitta, quasi sia elemento trascinante per portarlo a ripercorrere i ricordi, i rimpianti.
Un uomo perso nei suoi pensieri di occasioni perdute, ecco come lo leggo questo signore che arriva fino alla pazzia nel sentire i braccioli di lisa stoffa diventare braccia che lo avvolgono, lo cullano, lo abbracciano, gli fanno sentire un calore che non ha trovato se non in quel mondo rifugio fatto di una canzone.
"Pazzia" che diventa, nell'ultima sera, un piacere fisico, quasi lo avesse provato rare volte e sempre con sensi di colpa. Nella voce della donna che gli dà la sua benedizione, io non ci identifico la voce della cantante ma una voce universale che lo assolve dal senso di colpa che lui prova nel provare l'apice del piacere.
La pagina è lenta, sì, forse avrebbe dovuto avere più pathos e dirmi qualche cosa di più di lui, della sua vita e del come è arrivato. Perchè se lei lo aveva lasciato da poco tempo, vuoi forse dire, PDG, che lei era la compagna da una vita e che quella canzone era la loro canzone che li aveva legati tanti anni addietro?
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:08

come una droga, il suo appuntamento serale era diventato un’abitudine; di più: una necessità insopprimibile

ecco credo che in questo frammento hai descritto bene il concetto d'ossessione.
una necessita insopprimibile.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:09

A proposito di ossessioni, Nuc, mi ricordo del tuo Matisse Wink
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:09

si Noc nella voce finale anche io ci ho visto una voce universale che lo assolve.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:11

e forse ho scritto il commento pensando proprio al matisse.
Non fu facile creare il crescendo... scrivere di un'ossessione significa fingersi ossessionata.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:13

Ciao Goccia.
Io non sono moscia, sono solo ossessionata da una montagna di carte.
Comunicazione prima che mi dimentichi, poi magari ripeterò più tardi: domani e domenica vengono sospese le pubblicazioni dei brani della tornata, riprenderanno lunedì (credevate ehhhhh).
Come ha detto qualcuno qui sopra è interessante in ogni caso, molto interessante, come la sensibilità di ognuno ha sviluppato il tema dato, per niente facile e assolutamente, al di là degli apprezzamenti personali sulla scrittura ed altro, in modo assolutamente diverso uno dagli altri. Bravi a tutti quindi, come ha detto Avre prima.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:15

si è stato bello sino ad ora vedere i vari sviluppi.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:16

Io spezzo sempre una "penna" a favore di qualsiasi autore, semplicemente perchè quando mi dico "E io come lo scriverei?" mi accorgo che probabilmente farei di peggio.....
Il linguaggio sarà arcaico (come dice Massimo Guisso), ma l'idea della poltrona è bella.
Pensando come potrei io tentare di raccontare una storia simile mi viene in mente che taglierei un po' la parte descrittiva (sopratutto l'uso esplicito e ripetuto della parola mani) e se di pazzia si tratta cercherei di farla sentire al lettore questa pazzia (io non la sento comunicata in questo brano).
Ma ora però Pdg non chiedere a me di riscriverlo...Smile
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:25

Cara Noc: no, la canzone non era "la loro canzone" poiché lui ha scoperto il disco casualmente.
Il mio personaggio è abbastanza giovane (ancorché i suoi vecchi non ci siano più; altrimenti la mamma lo avrebbe ripreso in casa, lo avrebbe ricoccolato e fatto sentire "un pulcino nella stoppa" e lui non sarebbe impazzito) e scopre con meraviglia quel 78-giri. Lei lo ha lasciato "per rifarsi una vita" e lui non sa "dove aveva sbagliato per perderla così". E' un caso che il ritrovamento (quasi archeologico) di quel disco lo conduca alla pazzia, lentamente, giorno per giorno, per un desiderio inconfessabile d'amore. Il suo (di lei) amore che ora non ha più. E non sa perché! E' un marito giovane e inconsapevole dei propri errori, come ce ne sono tanti, oggi. Molte coppie si separano e sembra persino che non sappiano il perché...
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:34

Nuccina ha scritto:
si Noc nella voce finale anche io ci ho visto una voce universale che lo assolve.

Ed era proprio ciò che avevo inteso pure io.
Sapeste (ma certo lo saprete, ragazze) quanti bacchettoni ci sono, intorno alle giovani coppie, che cercano di far sentire i nubendi in colpa per quei loro impulsi d'amore (e sesso: che parolaccia!) e che, talvolta, finiscono per mettere in crisi il rapporto!
Mica tutti hanno le spalle forti che hanno gli sposi di un tempo (e che manderebbero a quel paese i bacchettoni. E forse lo fanno!)

Grazie ragazze, per aver capito...
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:38

Probabilmente i vecchi che non c'erano più mi ha fatto vedere in lui una persona più datata, ecco.
Ma che sia un marito giovane e inconsapevole dei propri errori non mi è arrivato, PDG, perdonami.
Perchè tu mi parli di una disperazione sì, di una nostalgia che riascoltare le parole del disco rende più acuta, ma è anche l'inizio, a quanto ora mi pare di capire, della sua pazzia. Quindi, se la motivazione iniziale era questa, andava, ma sempre a mio personale parere, approfondita. Ed il pathos della pagina ne avrebbe, forse, tratto beneficio.
Vero è che nemmeno io, come dice Gea qua sopra, non saprei come farlo "sentire" diversamente Smile
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:43

PDG sì, una benedizione per quello che dovrebbe essere una cosa naturale, che esiste da sempre e che sempre esisterà: il piacere di godere del sesso.
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:45

io non sono cosi categorica come Guisso.
Sfoltirei, renderei piu fluido, taglierei le ripetizioni.

scusa noc ma come conosci il disco di jula de palma? sei un'amante di musica di anni passati? Rolling Eyes
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:48

Ehehehe Nuc...
Nel 1983 feci un programma in Radio, la storia della canzone italiana, partendo dalle canzonette degli anni '20 per arrivare ai nostri anni.
Rimembranze...
Vi ricordate che in quegli anni uscivano i dischi di Sanremo "doppiati"?
Ne ho una collezione che credo valga anche qualche cosa al disco mercato, ma non riesco a liberarmene.
Sto decisamente invecchiando Sad
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MessaggioTitolo: Re: LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON   LE TUE MANI - ALMITRA NEWTON Icon_minitime25/1/2008, 10:59

Il venerdì è un giorno di attesa per il sabato, ma quello di oggi... VABBè, lasciamo stare.
Cara PDG, l'idea è buona, lo ribadisco. Devi solo sfoltire. E te lo dice uno che in fatto di "abbondanza" non è secondo a nessuno.
Forse NOC che ha esperienza di canzoni, potrebbe scegliere un bel brano adatto da associare, che invogli la lettura.
Non so se è tecnicamente possibile, ma sarebbe una grandissima idea quella di aprire un testo qualunque e ascoltare musica.
Come dire: MUSICA E LETTERATURA. lol!
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