QUATTROCENTOVENTUNO VOLTE - PENNA LIBERA

Elisabetta Maltese ha scritto:

ora divento acida: non si prendono certi temi come esperimento di scrittura creativa. e se lo si fa ci deve sempre essere un rispetto del dolore.
se io fossi una donna che ha subito violenza, come resterei a veder così trattato l'argomento, addirittura proposto come tema di confronto di scritture?
scusatemi, ma io m'incazzo. ed ora l'ho detto.
quindi, meglio che sto zitta e scivolo via, che non voglio sollevare nessuna caporetto. lungi da me.
Elisabetta

Mi dispiace, Betta, ma non concordo affatto con te.
Ti faccio un esempio stupido stupido: se qualcuno scrive di un padre che ha un tumore al midollo osseo, scrive ciò che in quel momento gli va di scrivere, dovrei sentirmi acida perchè viene usata quella cosa, quell'argomento che per me è grande dolore? No, mi dispiace, se ti leggi allora dovremmo davvero parlare solamente di cazzate. E così trattato l'argomento non ho capito che intendi, scusa: un autore ha pensato ad una storia, l'ha sviluppata nella testa e ne ha scritto. Il risultato è questa pagina.
Scusami, ma mi andava di dirtelo.